mercoledì 27 novembre 2013

Il Nove Dicembre 2013 l’Italia si ferma come segno di Rivoluzione contro il sistema che sta strangolando le famiglie italiane.

Nove-dicembre-2013



Decadenza di Berlusconi, il discorso di Paola #Taverna

"Si chiude, oggi, impietosamente, una "storia italiana": segnata dal fallimento politico, dall'imbarbarimento morale, etico e civile della Nazione e da una pesantissima storia criminale. Storie che si intrecciano, maledettamente, ai danni di un Paese sfinito e che riconducono ad un preciso soggetto, con un preciso nome e cognome: Silvio Berlusconi. La sua lunga e folgorante carriera l'abbiamo già ricordata in passato: un percorso umano e politico costellato di contatti e rapporti mai veramente chiariti con la Mafia, passando per società occulte, P2, corruzione in atti giudiziari, corruzione semplice, concussione, falsa testimonianza, finanziamento illecito, falso in bilancio, frode fiscale, corruzione di senatori, induzione alla prostituzione, sfruttamento della prostituzione e prostituzione minorile. Insomma un delinquente abituale, recidivo e dedito al crimine, anche organizzato, visti i suoi sodali. Forse alcuni hanno dimenticato che la sua "discesa in campo" ha avuto soprattutto, per non dire esclusivamente, ragioni imprenditoriali: la situazione della Fininvest nei primi anni novanta, con più di 5 mila miliardi di debiti, parlava fin troppo chiaro. Le elezioni politiche del 1994 hanno segnato l'inizio di una carriera parlamentare ILLEGITTIMA, sulla base della violazione di una legge vigente sin dal '57, la 361, secondo la quale Silvio Berlusconi era ed è palesemente ineleggibile. Quella legge che non è mai stata applicata, benché fosse chiarissima, grazie alla complicità del Centro-Sinistra di D'Alemiana e Violantiana memoria. Per non parlare dell'eterna promessa, mai mantenuta, di risolvere il conflitto di interessi. Questa è storia.
Due mesi fa abbiamo visto diversi Ministri, in suo nome, presentare le dimissioni, dando inizio al siparietto della prima crisi di un Governo nato precario. Per non parlare della legge di Stabilità che giaceva ormai da settimane nella V Commissione, in totale spregio di quanto previsto dalla procedura. Ieri ne abbiamo visto la triste conclusione: fiducia... fiducia verso chi e verso cosa? Lo vogliamo dire agli italiani che la legge che dovrebbe assicurare i conti, ma soprattutto garantire la ripartenza economica del nostro paese, la sua "stabilità" appunto, è stata svilita e degradata a semplice espediente dilatorio per farle guadagnare qualche altro giorno in carica? Vogliamo ricordar loro, inoltre, i due bei regali che riceverà a spese di tutti noi contribuenti? Assegno di "solidarietà" pari a circa 180.000 euroAssegno vitalizio, circa a 8.000 euro al mese.C'è bisogno poi di ricordare perché ancora oggi qualcuno, nonostante l'evidenza dei fatti, nonostante una sentenza passata in giudicato, voglia un voto, uno stramaledetto voto, per applicare una legge?
Questo Senato, poi, sentirà una enorme mancanza dell'operato parlamentare del Signor Berlusconi. Dall'inizio della legislatura, i dati dimostrano la sua dedizione al lavoro in questa istituzione; dimostrano la passione con cui ha interpretato il proprio mandato nell'interesse del Paese.
Disegni di legge presentati: zero! Emendamenti presentati: zero! Ordini del giorno presentati: zero! Interrogazioni: zero! Interpellanze: zero! Mozioni: zero! Risoluzioni: zero! Interventi in Aula: uno, il 2 ottobre, per annunciare la fiducia al Governo! Interventi in Commissione: zero! Presenze in Aula: 0,01%!
Di cosa stiamo discutendo quindi? Della decadenza dalla carica di Senatore di un personaggio che il suo mandato non lo ha mai, neppur lontanamente, svolto. Di un signore che però ha puntualmente portato a Palazzo Grazioli e ad Arcore ben16 mila euro al mese! Per non fare assolutamente nulla, se non godere dell'immunità parlamentare. Lei è stato il Presidente del Consiglio che ha mantenuto per più tempo la carica di Governo e che ha disposto della più ampia maggioranza parlamentare della storia. Un immenso potere, svilito e addomesticato esclusivamente ai propri fini, cioè architettare reati e incrementare il suo personale patrimonio economico.
Quante cose avrebbe potuto fare per questo nostro Paese, se solo avesse anteposto il bene comune ai suoi interessi personali? Dopo tutto questo tempo ci ritroviamo con la disoccupazione giovanile al 40%, pensionati a 400 euro mensili, nessun diritto alla salute, nessun diritto all'istruzione, un territorio devastato dalle Alpi alla Sicilia, le nostre città sommerse dalle piogge e le nostre campagne avvelenate... era il 1997 quando Schiavone veniva a denunciare dove erano stati riversati quintali di rifiuti tossici... lo stesso anno in cui questo Stato decise di segretare tali informazioni. E tutto ciò con l'Iva al 22 % e un carico fiscale che si conferma il più alto d'Europa, pari al 65,8% dei profitti commerciali... e gli imprenditori che si suicidano per disperazione. Spesso nemmeno per i debiti... ma per i crediti non pagati dalla pubblica amministrazione, cioè dallo STATO stesso! Speravate che ci saremmo arresi. Che, per l'ennesima volta, ci saremmo abbandonati ai due mali più terribili dell'Italia. La rassegnazione e il fatalismo. Beh, vi sbagliavate. Ci avete costretti ad entrare nelle istituzioni per combattere quella che non è solo la nostra battaglia, ma è la battaglia di tutti i cittadini onesti. Una battaglia che prima di essere politica è soprattutto ETICA.
Stiamo cominciando a raggiungere il nostro scopo: riportare nella politica trasparenza e legalità. La classe partitica italiana è stata costretta a votare la legge Severino, ponendo qualche “paletto” alla candidabilità degli improponibili: si poteva e si doveva fare meglio. Ma è già un segnale. Si è tentato di dichiararla anticostituzionale per non applicarla a una persona che si ritiene al di sopra della giustizia. Ma il MoVimento 5 Stelle ha tenuto altissima l'attenzione dell'opinione pubblica, spingendo anche le altre forze politiche a reagire per non essere travolte dall'indignazione popolare.
La nostra presenza in quest'aula, oggi, rappresenta un solo, semplice concetto: non vogliamo chiamarci politici ma restituire il potere ai cittadini. Signor Berlusconi accetti la decadenza o rassegni le sue dimissioni! Questa non è una vendetta. Qui non c'è nessuna ingiustizia o persecuzione. La sua immagine per noi è già piccola, sfuocata e lontana. È già passato. E qui ci sono solo cittadini italiani che vogliono riprendersi il proprio presente. Perché altrimenti non avranno più un futuro." Paola Taverna

sabato 9 novembre 2013






Senigallia 5 Stelle organizza autobus per partecipare, andiamo a Genova!!!
Partiamo il mattino arriviamo a Genova per ora di pranzo e ripartiamo finito il V3day,
chi vuole partecipare si prenoti o all’indirizzo mail senigalliacinquestelle@gmail.com , secondo quante adesioni avremo, prenoteremo gli autobus.
Andiamo al V3DAY non manchiamo.

Senigallia 5 Stelle

venerdì 8 novembre 2013



Senigallia 5 Stelle: Quando la fiducia non è una cosa seria

Continua la saga dell'ex- Italcementi. Terza puntata

L'area del cantiere ex-Sacelit, a SenigalliaNelle puntate precedenti abbiamo visto come i costi per la realizzazione del Borgo delle Torri,  talmente alti da determinare prezzi finali non sostenibili dal mercato, fanno pensare più ad una scommessa azzardata che a un’operazione industriale basata su un solido conto economico; e che la crisi successivamente intervenuta ha fatto solo da innesco per l’ordigno così confezionato.

In particolare gravavano sul prezzo al compratore quello l’acquisto dell’area (34 milioni di euro) e quello per gli oneri di urbanizzazione (20 milioni di euro).
A questi ultimi possiamo ora aggiungere i costi delle fidejussioni necessarie a garantire al Comune di Senigallia la effettiva solvibilità riguardo agli oneri di urbanizzazione. Un vero e proprio giro di danze, valutato attorno al 3,5% del valore delle fidesjussioni, circa 850.000 euro.
La convenzione con il Comune era supportata da due fidejussioni, di pari importo, una della Banca delle Marche ed una della Finworld s.p.a., per un totale di 24.600.000 euro.
Però il 16 marzo 2011 il Comune di Senigallia decise di consentire a Lanari di sostituire la fideiussione di Banca Marche per 12,3 milioni, con altre di uguale importo complessivo emesse da Finworld in tre riprese nei quattro mesi successivi.
Non solo la convenzione è rimasta scoperta senza motivazioni palesi per quattro mesi delle necessarie garanzie, ma non era nemmeno nell’interesse della città rinunciare ad una garanzia bancaria, notevolmente più affidabile, all’epoca, di una finanziaria come quella in questione.
Documenti pubblici emessi in quell’anno (L’Informativa al pubblico di Finworld ex Basilea 2 – Terzo pilastro sulla situazione al 31 dicembre 2010) parlano di un patrimonio di base di 14.310.000 euro in testa alla Società, che risulta però esposta per 420.273.000 euro, divario abbastanza eloquente per valutarne l’affidabilità e già sufficiente per indurre il Comune a rifiutare ulteriori fidejussioni dallo stesso emittente.
A norma di Banca d’Italia, la Finworld era fuori dai parametri di Basilea II per il volume dei rischi rispetto al patrimonio e, comunque, non poteva impegnare più di un quarto del suo patrimonio di vigilanza su un singolo rischio.
Per questi motivi già la prima fidejussione di 12.300.000 euro era irregolare: figuriamoci il raddoppio.
La conferma di una cattiva amministrazione della Finworld, golosamente arrendevole verso la tentazione di lucrare oltre la propria capacità, veniva il 7 maggio dell’anno seguente, quando la Banca d’Italia inflisse sanzioni amministrative proprio per la violazione della normativa in materia di concentrazione dei rischi e carenze gestionali e amministrative.
Perché dunque l’amministrazione comunale ha messo la città in mani così poco sicure, quando poteva benissimo non farlo?
E poi:
- siamo certi che il Comune sta seguendo l’iter giusto nella gestione delle fideiussioni?
- il Comune ha diligentemente informato il fideiussore delle criticità del credito garantito alla luce dei fatti intervenuti negli ultimi tempi?
- qualcuno in Comune ha considerato l’eventualità che la Convenzione tra Comune e La Fortezza venga dichiarata nulla, essendo sopravvenuto un parziale passaggio di proprietà (da La Fortezza a Nuova Darsena)?
Chi deve pagare, specialmente per gli errori degli altri, non è mai contento di farlo:
non è che per caso stiamo predisponendo loro dei comodi appigli giuridici per rimandare sine die il risarcimento dovuto alla comunità?