venerdì 31 gennaio 2014
giovedì 30 gennaio 2014
30 gennaio 2014
LA MAIN DANS LE SAC !
La Deutsche Bank
27 JANVIER 2014 par FRANÇOIS LECLERC |
Billet invité
En
prologue de l’examen des bilans bancaires de la BCE, l’agence
Bloomberg vient de jeter un
énorme pavé dans la mare.
Selon les résultats de son enquête, Deutsche Bank aurait dissimulé
395,5 milliards d’euros de prêts en ne les faisant pas figurer au
bilan, ce qui représenterait 19 % de la valeur des actifs qui y sont
inscrits.
Le
mécanisme de cet escamotage reposerait sur l’utilisation de
techniques complexes de compensation à large échelle et aurait pour
effet de minorer les risques encourus par la banque à l’occasion
de ses activité de prêt. On apprend ainsi que c’est notamment le
cas d’un prêt à la banque italienne Monte dei Paschi di Siena, en
pleine déconfiture. La minoration de la taille du bilan aurait
également comme effet de fausser le calcul du ratio de levier
réglementaire et de diminuer les besoins de renforcement des fonds
propres en conséquence.
La
Deutsche a déjà procédé à une augmentation de capital et à
l’émission de dettes subordonnées afin d’anticiper
l’application de la réglementation du Comité de Bâle, en
présentant des comptes qui seraient susceptibles d’avoir induit en
erreur les investisseurs. Pour sa défense et se couvrir, la banque
s’abrite derrière l’application d’une norme comptable de
l’IFRS qui ne rend pas compte du contexte.
Ni
le BaFin – le régulateur allemand – ni la Bundesbank n’ont
selon Bloomberg souhaité s’exprimer sur le sujet. Mais la question
est dorénavant posée : d’autres grandes banques européennes
utiliseraient-elles les mêmes techniques avec les mêmes effets ?
La Deutschke Bank con le mani nel sacco
La
revisione dei conti del
bilancio della BCE, eseguita dall'agenzia Bloomberg, ha gettato non
un sasso, ma un macigno
nella palude
del
mondo finanziario:
secondo i risultati dell'esame, La Deutsche Bank avrebbe occultato
395 miliardi e mezzo di euro di prestiti mettendoli fuori bilancio, somma che rappresenta il 19% del valore degli attivi che vi sono riportati.
L'escamotage starebbe
nell'utilizzo
di tecniche complesse di compensazione su larga scala e avrebbe per
effetto di minimizzare i rischi per la banca nelle sue attività di
prestito. E' questo appunto in caso – segnalato dall'agenzia –
del prestito alla banca italiana Monte dei Paschi, che si trova in
stato di avanzata decottura. Un bilancio più ristretto avrebbe
anche l'effetto di falsificare il calcolo dell'indice della
leva finanziaria e i n conseguenza di diminuire il bisogno di
rinforzamento dei fondi propri.
La
DB ha già provveduto a un aumento di capitale e all'emissione di
debiti subordinati allo scopo di anticipare l'applicazione del
regolamento del Comitato di Basilea, presentando conti suscettibili
di avere indotto in errore gli investitori. Per difendersi
dall'accusa e rimanrere coperta, la banca si nasconde dietro
l'applicazione di una norma contabile dell'IFRS che non rende conto
del contesto.
Nè
la BaFin – il regolatore tedesco – né la Bundesbank hanno
sollecitato, secondo Bloomberg, alcuna
spiegazione. Ma la domanda ormai è stata formulata: anche altre
grandi banche europee utilizzerebbero le stesse tecniche per ottebere
i medesimi effetti?
da Catia Fronzi per il MoVimento 5 stelle
domenica 26 gennaio 2014
domenica 12 gennaio 2014
Il
mito dell'unità e la pluralità del movimento
L'uso
della parola meetup nel Movimento 5 Stelle non significa una cosa
sola, ma tre o quattro.
1)
un programma telematico generalista di incontro di persone su temi e
affinità: “Fai qualcosa, condividi qualcosa”;
2)
il programma prescelto in prima istanza dal M5S per consentire ai
cittadini di discutere, informarsi, compiere azioni ispirate ai temi
del MoVimento;
3)
il gruppo locale del M5S: per esempio “il meetup di Lucera”,
ossia l'insieme dei partecipanti e/o simpatizzanti del movimento di
Grillo di quella città;
4)
ogni tipo di incontro dei grillini, anche live. “Domani sera
teniamo un meetup al Rosciolo, venite numerosi”.
Fin
dal primo momento in cui ho partecipato alle attività di un Meetup 5
Stelle, nell'ottobre del 2012, ho sempre pensato che questo strumento
fosse molto utile in due direzioni:
-
creare al proprio interno un clima di condivisione fervida e attiva
tra persone magari diverse, ma tutte interessate a uno stesso
programma di rinnovamento intelligente, onesto, robusto, sincero, del
quadro politico italiano;
-
raccogliere le mille e mille possibili forme della cittadinanza
attiva in tutta la loro feconda diversità, in un'unica rete.
Sono
subito rimasta meravigliata quando, in una delle prime riunioni, fu
proposto che di tre meetup esistenti con centro a Senigallia, si
riteneva farne uno solo. Perché ci dovrebbe essere un solo meetup
per città? Se il meetup è quello che è giusto pensare, i meetup
dovrebbero essere tanti: tanti meetup diversi, tanti cittadini attivi
per lo stesso obiettivo del rinnovamento.
Del
resto le indicazioni che provenivano da Grillo e Casaleggio erano
proprio queste: aprire meetup dappertutto, in ragione delle
iniziative dei cittadini, senza alcun accenno al limite di uno per
città. Il fatto che i meetup non venissero riconosciuti come nuclei
del MoVimento 5 Stelle incoraggiava proprio questa pluralità. Perché
i cittadini avrebbero dovuto incontrarsi tutti nello stesso posto, se
i cittadini sono tanti e le loro situazioni e necessità tante e
tanto diverse? Era nella rete che si sarebbe unificato l'apporto di
tutti, e nelle liste la politica di tutti, non nell'unicità dei
meetup.
Le
vicende della partecipazione, però, mi hanno consentito di capire
abbastanza presto che molti meetup oggi non vengono utilizzati per
quello che sono nello spirito del MoVimento, ma in molti casi come un
nucleo organizzativo simile a quello dei partiti: l'appesantimento
del non-regolamento che fa da guida all'intero M5S, la costituzione
di gruppi dirigenti locali, i processi di selezione ed esclusione
delle persone, la pretesa di essere soli e unici accreditati alla
lettura del messaggio di Grillo ne sono prove correnti. Si direbbe
che in molti meetup questo messaggio non si sia colto.
A
questo si aggiunge che anche dallo staff del MoVimento non sono
arrivati i necessari chiarimenti; anzi, i messaggi che arrivano sono
anch'essi contraddittori (almeno così a me sembrano). Perché anche
da parte loro il meetup locale viene considerato il fondamento su cui
si può innestare una lista; non serve dunque sottolineare che
vengono certificate le liste e non i meetup. Loro vogliono i figli di
una sola madre; e quando le madri sono più di una, Salomone taglia
(e a questo punto fa anche bene, ma non bisognerebbe arrivare a
questo punto).
È
ben vero che ci sono meetup molto avversi tra loro; ma è anche vero
che proprio la corsa alla certificazione della lista inacerba i
contrasti. Se si fosse mantenuta una forte pluralità di meetup
sarebbe stato molto più facile formare liste: elenchi di persone
autoproposte scelte su votazione da tutti i meetup presenti nell'area
interessata al fatto elettorale. E anche i supposti pericoli di
entrismo e infiltrazione sarebbero stati minori nella pluralità dei
meetup. In questa situazione i partiti che vogliono impedire al
MoVimento di essere presente alle elezioni locali sanno cosa devono
fare: o fanno partire un meetup loro stessi, o ne fanno partire un
altro a fianco. Lasciando crescere tanti meetup ispirati alle cinque
stelle, invece, questo non sarebbe successo e né potrebbe succedere;
perché l'unicità crea dualismo e problemi, il molteplice invece
cerca l'insieme e li risolve.
Ora
la funzionalizzazione dei meetup unici alla formazione di liste sta
producendo molti effetti indesiderabili per il MoVimento. Pur ridotta
negli importi percepiti, la carriera nel M5S è comunque
desiderabile. Chi vuole fare carriera nel M5S allora cerca di
controllare le persone del meetup e le loro attività; per farlo
organizza livelli partecipativi privilegiati ai quali promuove i suoi
sostenitori (ne bastano pochi quando il brand corre) o promette loro
di farlo; inversamente cerca di liberarsi dei concorrenti
diffamandoli o più direttamente buttandoli fuori. Avviene anche che
alcuni meetup ne rendano altri vassalli, in altre città,
condizionando la loro libera espressione e l'armonia della
collaborazione.
In
questo modo il meetup non rientra più in nessuna delle quattro
accezioni che gli danno un senso nel MoVimento, ma entra difilato in
una quinta categoria, seppure non confessata:
5)
Il meetup è una cellula, non riconosciuta come tale ma come tale
operante, nella distribuzione territoriale del MoVimento 5 Stelle.
Il
risultato finale della trasformazione del meetup in cellula, mentre
ne enfatizza da una parte l'importanza, dall'altra finisce per
inaridire enormemente la potenziale biodiversità del MoVimento. Chi
si fa chiamare “cittadino” per fluidità e assimilazione col
cittadino totale, sa in realtà che sta formando una
“metacittadinanza”. Le file dell'attivismo vengono gerarchizzate,
e in questo modo staccate dalla semplicità diretta della
cittadinanza vera. Il piacere di collaborare tra persone che si
stimano viene sostituito da obblighi impliciti alla militanza e alla
sopportazione. Sinistra e destra rinascono nel contatto e nel
contrasto dei rispettivi modi e mentalità.
E'
un vero peccato che questo succeda in un movimento che accende tante
speranze in un deserto totale di speranza. Vorrei veramente che
l'intero MoVimento si rendesse conto del possibile insabbiamento
della navigazione. Io sono per la fluidità della rete e la pluralità
delle voci. L'illusione dell'unità è in realtà il principio di
soffocamento della diversità e della singolarità di ciascuno; la
forza del movimento è quella di essere tanti e di contare ciascuno
perchè siamo diversi e il coordinamento (non l'unità) è facile e
immediato nella rete.
L'unità
è nel mito del militarismo (“l'unione fa la forza”) e in quello
del comunismo (proleari di tutto il mondo unitevi”); ma il
pensiero contemporaneo sa che l'unità-unicità è fragile e che la
bio-diversità, anche culturale, è vitale e concreto.
L'unità
vera è nell'insieme delle differenze. Bisogna essere organismi
diversificati per trovarsi intimamente integrati nella diversità.
Il movimento è plurimo per natura, e la natura è innanzitutto
movimento. Unicità e stasi sono morte.
Catia
Fronzi
mercoledì 1 gennaio 2014
In questo anno Abbiamo costituito tre gruppi di studio e lavoro:
Gruppo comunicazione;
Gruppo urbanistica;
Gruppo finanza locale.
Gruppo comunicazione.
- Abbiamo inviato numerosi comunicati ai giornali on line su vari argomenti di interesse cittadino, ottenendo molte letture e commenti favorevoli, pochi contrari;
Gruppo urbanistica.
- Abbiamo scritto sei osservazioni alla variante urbanistica prima dell'approvazione definitiva, che ancora deve venire. Questo lavoro ci ha impegnato tutta l'estate, per lo studio e la messa a punto delle proposte. Le quali riguardano la riduzione dei volumi previsti al Lungomare e in via Cellini; la trasformazione a verde dell'area del pressoché fallito Borgo delle Torri, l'invito al Comune a non costruire sulle sue proprietà in zona B per dare il buon esempio di riduzione del consumo di suolo; la proposta di non creare nuove aree commerciali - già avanzano quelle che ci sono - nei cinque parcheggi multipiano previsti; la correzione di un errore nel testo della Variante, riguardo all'esistenza dell'Ufficio Casa, già accolta dalla commissione; e la proposta di riservare l'area di Via Cimarosa per la costruzione della nuova Scuola Media Mercantini, in modo che si possa creare l'atteso Polo Scolastico Senigallia Nord. Tranne una, tutte sono in attesa di una risposta da parte del comune;
- Abbiamo partecipato alle conferenze chiamate "Lezioni di Piano", e siamo intervenuti più volte sulla stampa on line per esprimere idee e programmi radicalmente diversi da quelli che ci vuole rifilare il Comune attraverso l'assessore Ceresoni;
- Abbiamo poi preso in esame l'intera vicenda dell'ex area Sacelit-Italcementi, ricostruendo l'intera vicenda e mettendo a fuoco una serie di questioni legate al cattivo governo dei cittadini e del denaro; in particolar modo la questione niente affatto limpida delle fidejussioni;
- Abbiamo scritto e consegnato ai parlamentari del M5S il testo di un'interrogazione parlamentare che chiede che non si consenta alle società di intermediazione di garantire denaro tante volte sopra le loro possibilità, come invece fanno e hanno fatto anche nel caso Italcementi.
- Ci siamo pronunciati con forza e contro assessorato e uffici comunali, e a favore dei cittadini, sulla ingiusta riscossione dell'ICI pregressa sulle pertinenzialità edificabili e contro la finta riduzione del consumo di suolo attraverso la perequazione e i fantomatici diritti edificatori, anticipando in questo i contenuti della proposta di legge urbanistica Terzoni, Cecconi Gruppo finanza locale.
- Abbiamo cominciato a studiare il bilancio comunale, tecniche e contenuti. Abbiamo anche sottolineato come alcuni contributi sono stati dati a società economiche, cosa che, per quanto ci costa, non si può fare;
Insieme concordemente senza bisogno di istituire specifici gruppi di studio e lavoro:
- Abbiamo fatto un banchetto a difesa dell'articolo 138 della Costituzione;
- Alcuni di noi hanno preso parte alle manifestazioni dei forconi.
- Abbiamo fatto di tutto e di più per favorire l'unificazione dei sostenitori del M5S a Senigallia.
- Molte idee stanno fermentando e molte iniziative le seguiranno, a diretto contatto con le condizioni di vita dei cittadini. Tutto questo lo abbiamo fatto con le forze di tutti i partecipanti al Meetup, molto di più potremmo fare il prossimo anno se avremo il tuo aiuto.
Senigallia 5 Stelle cittadini punto e basta
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