domenica 28 luglio 2013


il mattinale   domenica 28 luglio 2013


A FABRIANO: PARLAMENTO IN MOVIMENTO

Ieri sera, a Fabriano, "Parlamento in movimento": Prima tappa nella città che perde in un colpo solo più di 1400 posti di lavoro. Arrivano tutti insieme i parlamentari col treno e non è un treno blu. Porta anche ritardo. Noi li aspettiamo alla stazione. Applausi spontanei, per niente cortigiani. Abbraccio, strette di mano. Nessuna distanza tra gli eletti e noi. Una cosa mai vista. Il movimento sente veramente i propri eletti come cittadini inviati e apprezza la loro sobrietà e il loro strenuo lavoro. Ne apprezza anche i risultati, segnatamente il rinvio dell'abolizione dell'articolo 139 della Costituzione: quello che, soppresso, consentirebbe al governo sconfinato di Letta di realizzare in pieno il programma P2.

Corteo per niente enfatico; per rispetto dei lavoratori vengono ammainati gli striscioni. Al loro posto cartelli con i nomi delle Grandi Scomparse, le aziende delocalizzate o in via di delocalizzazione: Omsa, Bialetti, Fiat e soprattutto INDESIT. Vicino a noi camminano quelli dell'altro meetup, e in quella dimensione ci sentiamo bene insieme. Prove di unificazione sul concreto. 





Il microfono nella bella piazza trasforma quello che per i partiti sarebbe un comizio in una conversazione. Il tema è il lavoro. Parlano i parlamentari di quanto stanno facendo su questo tema - salario sociale condizionato e difesa del lavoro italiano - e su quello della sicurezza; parla Joselito di lavoro sociale come scambio solidale, e si commuove alla sue stesse parole. Neuroni a specchio su tutto l'uditorio. Parla un operaio di Pomigliano: ha chiesto e ottenuto che si faccia una botta di conti su quanto la Fiat ha ottenuto dallo stato italiani dal secondo dopoguerra a oggi - applausi scroscianti - ; e parla Alfio, imprenditore che ha messo su un'associazione che formula proposte per le piccole imprese:  entrambi dicono che hanno trovato ascolto solo nei parlamentari del M5S (tranne casi sporadici). Si parla fino a tardi. 
E questo è il Movimento com'è e come vogliamo che sia. 

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