il mattinale martedì 6 agosto 2013
Uno vale tanto se camminiamo insieme
Prendo spunto da un post che ci ha inviato Andrea Attardi su Senigallia 5 stelle meetup per mettere
insieme alcuni pensieri lungamente meditati, che spero possano essere utili all'unificazione, Spero li vogliate considerare attentamente. nel caso possano essere un punto di partenza di partenza per un percorso comune, senza preclusione e senza accondiscendenze.
1 1) E' molto importante che ci sia
unificazione, o almeno coordinamento. Il caso di Senigallia avrà pure le
sue specificità, ma in termini generali non ha niente di speciale. Anzi, è
abbastanza tipico del nostro movimento che ci sia più di un meetup, e che
questi meetup abbiamo modi e vedute differenti. Ma se agiamo in modo scoordinato,
o addirittura contrapposto, inevitabilmente provochiamo grosso danno al
movimento stesso, che diventa per i cittadini indecifrabile.
2 2) Chi vuole l’unificazione veramente e chi no?
Fino ad oggi - a parte te, Andrea, - non abbiamo mai sentito nessuno
dell’altro gruppo parlare di unificazione; e tanto meno letto. Solo il meetup
dei sei coorganizer ha parlato concretamente di unificazione; l’altro, quello
dell’organizer e proprietario unico, ha fatto solo tentativi di assimilazione e
parlato solo di teste da tagliare: chissà perché, solo le nostre.
3 3) Non esistono problemi personali tra noi, ma
solo “politici”. La mia stessa espulsione era legata al fatto che mi ero
interessata del biogas alle Casine d’Ostra, che l’asse Gianangeli-Cristiano
considera terreno di pascolo di loro esclusiva appartenenza. Solo per questo
furono montate ai miei danni false accuse come quella della lettera che mi
voleva indaffarata con SEL (figuriamoci: sono liberale). Quella lettera - posso
affermarlo con prove inconfutabili - non esiste, o se ve l’hanno mostrata, era
tarocca. Si è parlato di insofferenze personali. Rifiuto di considerare questo
aspetto, peraltro superabilissimo quando ci sia vera volontà di ragionare
insieme.
4 4) Di cosa parliamo quando parliamo di unificazione. Non di persone. Il NON
STATUTO di Grillo agli art 4 e 5, dice chiaramente chi bisogna essere e cosa
bisogna fare per aderire al movimento: “Il MoVimento è aperto ai
cittadini italiani maggiorenni che non facciano parte, all’atto della richiesta
di adesione, di partiti politici o di associazioni aventi oggetto o finalità in
contrasto con quelli sopra descritti”.Noi ci atteniamo a quello. Se poi il MoVimento è così facilmente accessibile ai cittadini, figuriamoci se può essere blindato l’accesso a un meetup che
non è nulla più che una piattaforma per far incontrare persone con interessi
convergenti (e non necessariamente circoscritta al Movimento 5 stelle)! Allo stesso modo conosciamo le condizioni per essere
candidati nelle liste (vedi art 7 del NON STATUTO). Noi ci atterremo a quelle. E
qui finisce il discorso dell’indice di gradimento di ciascuno per ciascun
altro. Nessuno è autorizzato ad aggiungere restrizioni ulteriori.
5 5) Parliamo di regole. Non c’è bisogno di pagare un politologo per vedere che le norme di funzionamento (non voglio
nemmeno parlare di “regolamenti”) dei rispettivi meetup sono molto diverse tra
loro, per non dire opposte. Il meetup del monorganizer è chiuso e piramidale, quello
dei sei coorganizer aperto e liquido. Sono pronta ad ammettere che entrambe le
fisionomie sono presenti nel nostro MoVimento. Se vogliamo stare insieme, è
indispensabile trovare un modo di procedere che metta insieme i pregi dell’uno
e dell’altro (immaginando che non siano tutti dalla stessa parte). Per esempio
io penso: "attivi sempre, attivisti mai"; e
sono convinta che creare uno status
specifico per gli attivisti scavi piuttosto solchi tra noi e la cittadinanza. Infatti il
nostro meetup non conosce quel termine. Forse su questo aspetto, che per voi è
motivo di gran vanto, possiamo cedere qualcosa, e non sarebbe comunque cosa da poco.
6 6) Tanti meetup, un MoVimento solo. Ci
sono, anche nella nostra regione, meetup che somigliano a quello del
monorganizer, e meetup che somigliano al nostro; e questo lo si può comprendere
non solo facendogli i raggi, ma anche nelle relazioni che tende a stabilire con
gli altri meetup. Ora, è del tutto evidente, Andrea, che il meetup vostro è
sotto il patronaggio di quello di Jesi, il quale nella sua comunicazione vede
solo voi; e questo è stato sempre per voi motivo di forza esercitata sempre se solo in termini di esclusione nei
nostri confronti. Vediamo oggi più chiaramente le ragioni, e si tratta di
ragioni fisiologiche. Chi ha una mentalità dirigistica mette su castelletti e butta giù gli indesiderati dagli spalti; chi
pensa liquido circola liberamente e tiene le porte del confronto sempre aperte. Coerentemente a ciò che siamo, dunque, noi ci facciamo
sostenitori di una piattaforma regionale “dei movimenti 5 stelle” - al plurale, come
l’ha felicemente titolata il cittadino parlamentare pesarese Cecconi. Ecco un
altro banco di prova della nostra possibile unificazione. Di cosa potete avere
paura? Siamo stati anche noi elettori dell’Agostinelli.
7 7) Su arbitri e arbitrati. Certo,
Andrea, noi tutti siamo autonomi e maggiorenni, quindi teoricamente capaci di
confrontarci senza bisogno di tutele. Ma quello che noi abbiamo accolto non ha
lo stesso senso del vostro patronaggio: ha il senso invece di un confronto
vitale col resto del Movimento. Tanto più che, come detto, lì non parleremo di
persone, e tantomeno di teste da tagliare. Noi vogliamo crescere, non
diminuire. Abbiamo ricevuto la proposta Terzoni / Cecconi e l’abbiamo
pienamente accolta. Se vi sembra necessario aggiungere qualcuno, proponete
pure; ma credo che un confronto arbitrale, date le difficoltà che voi avete
corposamente contribuito a creare, non possa essere in nessun modo evitato. Anzi,
sarebbe la soluzione. Quello che ne uscirà lo accetteremo.
8 8) Modalità certe, condivise da tutti, e via
andare. Risolvere per esempio il problema dell’unificazione dei meetup.
Vedete un po’ se riuscite a uscire dalla gabbia dell’organizer
unico-proprietario-portavoce: La nostra soluzione che la proprietà sia di tutti
e i coorganizer più d’uno e tutti ruotabili potrebbe interessare chi pensa al
MoVimento come circolazione di idee ed energie. Perché all’incontro non venite
con una proposta plausibile, se questa non vi sembra buona?
9 9) La
cittadinanza come diritto di partecipazione. In fondo a tutto, e in cima a
tutto, c’è la cittadinanza, che consiste nel diritto di ciascuno di noi di
interessarsi paritariamente di quello che gli sta a cuore. Non ci possono
essere infeudamenti di questo o quell’altro. Unirci vuol dire per me camminare
insieme senza distinzione di gerarchie. Da questo punto di vista
l’atteggiamento dei nostri parlamentari è stato straordinario. L’esempio di Fabriano è stata
una delle cose più belle che il nostro MoVimento ha saputo contrapporre a questa
politica in cui l’autoblù è uno status symbol e non un’automobile che serva per
andare nei posti dove vive la gente comune.
Sono nove e ve le ho messi giù
tutte – o almeno quelle che a me sembrano le più importanti. Le riassumo: ricongiungimento
sì, ma a ripartire da capo; niente obiezioni sui nomi ma grande attenzione al
modo e ai contenuti dell’azione; confronto arbitrale col resto del MoVimento
per implementare norme d’uso semplici e operative; creare condizioni per nuove fraternità.
Adesso dite la vostra: uno vale tanti se camminiamo
insieme.
Catia Fronzi